Il Carso continua a bruciare: A4 e ferrovia restano chiuse

Posted by Dario Favaretto

Lo stato di massima allerta per il rischio incendi sarà esteso dalle aree del Carso, Grado e Lignano a tutto il territorio regionale.

Continua a bruciare il Carso. Continuano incessantemente le operazioni per lo spegnimento degli incendi che da ieri mattina sono attivi sul Carso goriziano e triestino.

Devetaki, Sablici e Jamiano nel comune di Doberdò del Lago e Medeazza nel comune di Duino Aurisina i fronti maggiori del fuoco dove stanno operando circa cento Vigili del fuoco italiani anche con mezzi aeroportuali, una ventina di operatori del Corpo Forestale regionale, una trentina di volontari antincendio boschivo della Protezione civile e squadre dei pompieri sloveni.

Il lavoro da terra è supportato dal cielo da due Canadair del Corpo nazionale Vigili del fuoco, da Drago 71 – l’elicottero del Reparto Volo dei Vigili del fuoco di Venezia, Lima 01 dell’Esercito Italiano giunto da Rimini e tre elicotteri regionali.

Al momento l’incendio non è ancora sotto controllo e visto l’avvicinarsi del fronte del fuoco ad alcune abitazioni è stato dato l’ordine di evacuare l’abitato di Jamiano. Pre-allertate le famiglie di Medeazza, a Duino.

Sconsigliato uscire di casa – e nel caso va indossata la mascherina Ffp2 – a Monfalcone, Staranzano, Savogna d’Isonzo, Sagrado, Ronchi dei Legionari e Doberdò del Lago.

Le strade e la ferrovia – chiuse da ieri – non sono ancora state riaperte. Si tratta dell’A4, della statale 55 dell’Isonzo da San Giovanni di Duino fino all’incrocio con Sablici e della linea ferroviaria tra Monfalcone e Aurisina.

Restano i disagi, quindi, per chi si deve spostare da e per Trieste. In città possibili nuovi black-out elettrici: “Data la situazione contingente legata agli incendi ancora in essere e a possibili ulteriori distacchi di energia elettrica si consiglia alla popolazione di evitare l’uso degli ascensori“, è l’invito che arriva dal Comune di Trieste.

QUALITA’ DELL’ARIA. I dati delle Pm10, sotto controllo nelle prime rilevazioni di Arpa Fvg di ieri, sono letteralmente schizzati nella notte. Si è passati da un valore di 19,52 Pm10 µg/m3 delle 20 al picco di 1.609 registrato alle 3 di questa notte. A partire dalle 7 si è poi osserva una rapida diminuzione fino al valore di 124 delle 11. Il limite giornaliero, ricorda Arpa Fvg, è pari a 50 µg/m3.

La situazione meteo, caratterizzata da un anticiclone ben consolidato sulla regione e da una forte escursione termica, dovrebbe favorire il rimescolamento degli strati d’aria e la dispersione dei fumi in quota. Le simulazioni con modelli indicano che il pennacchio dell’incendio risale in quota e si disperde in direzione Ovest/Nordovest su un’area molto ampia, fino a questa sera.
In serata, in atmosfera stabile, il pennacchio continua a permanere in quota, senza ricadute significative al suolo. Le aree parzialmente spente potrebbero originare fumo che si propagherà nei bassi strati in prossimità del suolo. Una nuova simulazione con modelli – fa sapere ancora Arpa – sarà effettuata nel pomeriggio di oggi, intorno alle 16.

AGGIORNAMENTO ORE 13. “La situazione è complessa e abbiamo dovuto procedere con l’ulteriore evacuazione di alcune famiglie – una cinquantina di persone, tra cui una donna anziana e due bambini – a Jamiano, dopo quelle di ieri sera, nell’altra frazione di Doberdò del Lago, Sablici” ha riferito il Prefetto di Gorizia, Raffaele Ricciardi, che sta seguendo in prima persona la situazione dell’incendio sul Carso, al termine del vertice del Centro di coordinamento soccorsi convocato questa mattina con il vicegovernatore Riccardo Riccardi, dell’assessore alla Difesa dell’ambiente Fabio Scoccimarro e dell’assessore alle Risorse forestali Stefano Zannier, alla presenza dei vertici di Arpa, Asugi, Protezione civile, Vigili del Fuoco, Carabinieri, Questura, Polizia stradale, Autovie Venete e sindaci.

Non ci sono rischi per l’incolumità delle persone, ma sono a rischio alcune case praticamente quasi lambite dal fuoco: dal Comando provinciale dei Vigili del fuoco di Gorizia si apprende che si registrano i primi danni a strutture e proprietà civili, con alcune auto distrutte dalle fiamme.

E’ stato anche spiegato che il fronte del rogo non è in diminuzione, ma spinto dal vento prosegue ad avanzare e a distruggere centinaia di ettari di bosco. Dal fondovalle si continuano a udire forti detonazioni: si tratta dello scoppio di residuati bellici.

Il Prefetto Ricciardi, nella riunione con gli amministratori locali, su consiglio dell’Arpa e dell’Azienda sanitaria, ha anche invitato i sindaci di Staranzano, Savogna d’Isonzo, Sagrado, Ronchi dei Legionari e Doberdò del Lago ad adottare la medesima ordinanza di Monfalcone, con obbligo di indossare la mascherina Ffp2 all’esterno e l’invito a non uscire di casa nelle ore notturne, quando il livello delle Pm10 si prevede si alzerà sensibilmente.

I comuni di Grado, Gorizia e Duino, più lontani dal fronte del fuoco, decideranno sulla base dell’evolversi della raccolta dei dati sul territorio se adottare ordinanze.

Lo Stato, la Regione, le amministrazioni locali stanno lavorando in stretto coordinamento – ha riferito il vicegovernatore Riccardi – per gestire questo evento straordinario. Era da una decina d’anni che non si verificava un fatto di questa rilevanza, dobbiamo affrontarlo con la massima responsabilità, sgravando le condizioni di disagio. In questo senso anche la gestione del traffico è decisiva: cercheremo di riportare alla normalità gradualmente la situazione nella consapevolezza che questo quadro di emergenza, a livelli diversi di gravità, interessa altre regioni italiane“. Il vicegovernatore, subito dopo la riunione Gorizia, era atteso in un altro tavolo di crisi convocato dal Dipartimento nazionale di Protezione civile.

In merito al contenimento del fronte delle fiamme i Vigili del Fuoco hanno riferito che rispetto a ieri le forze in campo oggi sono incrementate, anche grazie al supporto del Corpo forestale regionale e della Protezione civile, raggiungendo un numero idoneo per domare la situazione che richiede però ancora forte attenzione per l’imprevedibilità della direzione del vento e soprattutto perché la situazione meteo non migliorerà nelle prossime ore.

La situazione del traffico resta complessa ed è stato disposto il blocco della circolazione autostradale nella tratta Venezia-Trieste in direzione nord a Villesse e in direzione sud a Sistiana: ad esito del tavolo sono state decise aperture periodiche dell’autostrade da Villesse verso Trieste, controllate e gestite in sicurezza con safety car, per decongestionare traffico verso la viabilità locale.

Per parte sua l’assessore Zannier ha reso noto che da oggi lo stato di massima allerta per il rischio incendi sarà esteso dalle aree del Carso, Grado e Lignano a tutto il territorio regionale. “Le previsioni meteo non danno un quadro confortante per i prossimi giorni ed è meglio innalzare il livello di cautela: è atteso quindi per le prime ore del pomeriggio il decreto con decorrenza da domani mattina” ha riferito.

L’assessore ha inoltre reso noto che la Regione ha al lavoro sul territorio tutti gli operatori disponibili sull’intero reticolo regionale anche per l’allerta sulla situazione idrografica. “Stiamo realizzando massivi interventi di recupero di fauna ittica ovunque per immetterla in zone di sicurezza, ma se le condizioni di portata dei fiumi continuano a calare con questo ritmo – ha concluso – la situazione di salvaguardia entra in una fase di seria difficoltà“.

Fonte: transportonline.com

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