Il futuro dell’auto: i progetti di tutti i grandi costruttori da qui al 2020

Posted by Dario Favaretto

All’inizio degli anni Ottanta si immaginava equipaggiata con accessori da fantascienza: un incredibile apparecchio capace di calcolare il percorso tra due località scegliendo l’itinerario migliore, un sistema per telefonare dall’auto senza doversi fermare alle cabine telefoniche sulla strada, apparati radar, dispositivi di localizzazione, sistemi di allerta, sensori anticollisione, monitoraggio della qualità dell’aria e dello stato di salute dei passeggeri, intelligenza artificiale e sintetizzatore vocale per dotarla di intelletto e parola, e perfino un sistema di guida automatico, per consentirle di “guidarsi da sé”. Era KITT, la fantastica Pontiac Firebird di Supercar, guidata da un giovane David Hasselhoff.
Trentacinque anni dopo, molti di quegli accessori sono già diventati realtà (dal navigatore satellitare al telefono cellulare, dai dispositivi anticollisione ai sistemi di assistenza alla guida con nomi impronunciabili quali ESP, ABS, ASR, EBV, MSR, EDS, HBA, DSR, EDL e via dicendo). I più avveniristici, invece, sono ancora in fase di sviluppo e di test: la guida autonoma è infatti la scommessa per il futuro delle case automobilistiche (e non solo, visto che nella gara si sono buttati anche colossi dell’hi-tech quali Google e Apple). Tanto che le big del settore stanno investendo miliardi di dollari in ricerca e sviluppo e nell’acquisizione di startup o di aziende che, con le loro tecnologie, promettono di risolvere alcuni dei grandi problemi delle auto a guida autonoma: solo per citare i casi più eclatanti, Ford ha investito un miliardo di dollari in Argo AI (società di intelligenza artificiale per la guida autonoma) e Toyota altrettanto nel Toyota Research Institute.

Al di là dei cospicui investimenti, però, la domanda è quando (e se) le auto a guida autonoma diventeranno una realtà alla portata di tutti e non solo una curiosità. E soprattutto su quale tipo di self-driving car stanno puntando? Perché la guida autonoma non è una definizione univoca, tanto che la SAE International (Society of Automotive Engineers, ente di normazione nel campo dell’industria aerospaziale, automobilistica e veicolistica) ha definito un protocollo che prevede sei livelli di possibile automazione, che vanno da 0 (con l’automobilista che si deve occupare di ogni aspetto della guida anche quando esistono sistemi di assistenza) al livello 5 (che non prevede alcun intervento umano).

La risposta alla seconda domanda, cioè quale tipo di guida autonoma ci dobbiamo aspettare per il prossimo futuro, è, a seconda delle case automobilistiche, a livello 3 (l’auto può accelerare, frenare, sterzare e monitorare l’ambiente circostante, ma l’automobilista deve essere pronto a riprendere il controllo su richiesta del sistema) oppure a livello 4 (l’auto è in grado di operare in modo autonomo nella quasi totalità dei casi, ma il sistema non può essere attivato in zone non mappate oppure durante episodi di maltempo). Per semplificare molto, il livello 3 prevede la guida autonoma in autostrada o in superstrada, mentre il livello 4 consente di dare il controllo totale all’auto anche in città.

Per quanto riguarda il “quando”, (quasi) ogni casa automobilistica ha dato una sorta di previsione sulla tempistica necessaria per sviluppare e immettere sul mercato la propria auto a guida autonoma.

Ecco (in ordine cronologico) quali sono le deadline dei principali costruttori.

Audi, 2017 – La casa tedesca presenterà l’11 luglio la nuova A8, che sarà la prima auto a guida autonoma di livello 3 al mondo a essere prodotta in serie e commercializzata. Almeno a livello hardware: il software, infatti, conterrà un blocco di questa funzione, che potrà essere abilitata solo quando le leggi europee consentiranno l’utilizzo di auto a guida autonoma sulle strade.

Tesla, fine 2017/2019 – La casa automobilistica di Elon Musk è stata la prima a mettere in commercio auto dotate di pilota automatico, ma a gennaio il magnate ha annunciato su Twitter che la “piena capacità di guida autonoma” della Tesla aumenterà entro pochi mesi, e ha predetto che entro la fine dell’anno una delle sue vetture sarà in grado di guidare da sola da Los Angeles a New York senza che il conducente debba toccare il volante. Musk ha anche promesso che entro il 2019 la sua azienda lancerà sul mercato un’auto a guida autonoma di livello 5.

GM, 2018 – La casa automobilistica non ha mai ufficialmente fornito una data, ma a dicembre il CEO, Marry Barra, ha scritto che “ci aspettiamo di essere il primo grande produttore a costruire in serie auto a guida completamente autonoma”. E secondo indiscrezioni rivelate da Reuters, il progetto è quello produrre entro il prossimo anno migliaia di auto automatiche da dare in gestione all’affiliata Lyft (quindi con una copertura geografica limitata, che semplificherebbe la mappatura e lo sforzo del sistema di guida).

FCA, 2020 – Fiat-Chrysler si è alleata lo scorso anno con Waymo, azienda del gruppo Alphabet (la holding che controlla Google) che ha raccolto l’eredità della Google self-driving car, per testare alcuni minivan Chrysler Pacifica. Un’esperienza che a quanto pare è stata positiva, tanto da convincere il CEO, Sergio Marchionne, della bontà del progetto. In un’intervista di marzo alla rivista ufficiale della Fia, Marchionne ha spiegato che l’auto a guida autonoma “sarà realtà entro il 2020”, e “la buona esperienza fatta con Google potrebbe essere ampliata. Vogliamo continuare questo rapporto”, anche se Waymo “può essere una soluzione, ma non l’unica”.

Honda, 2020Come Fca, anche Honda ha annunciato di avere trattative in corso con Waymo. L’obiettivo della casa nipponica è quello di produrre in serie auto a guida autonoma almeno di livello 3 entro il 2020, anno in cui Tokyo ospiterà le olimpiadi che sarebbero un volano pubblicitario enorme per i nuovi veicoli.

Toyota, 2020 – Inizialmente uno dei costruttori più scettici in materia di auto a guida autonoma, Toyota nel 2015 ha però investito 1 miliardo di dollari spalmati in 5 anni per sviluppare tecnologie robotiche e di intelligenza artificiale per la self-driving car. Con l’obiettivo di lanciare entro il 2020, in tempo per le Olimpiadi, auto basate sul prototipo Highway Teammate. Si tratta di un’auto di livello 3, mentre secondo il CEO di Toyota Research Institute, Gill Pratt, veicoli di livello 4 potrebbero essere pronti in una decina d’anni: “Nessuno di noi ­nell’industria dell’automobile o dell’information technology – ha spiegato – è prossimo allo sviluppo di veicoli di livello 5, non ci siamo nemmeno vagamente vicini”.

Renault/Nissan, 2020/2025 – Il gruppo Renault (che comprende anche il marchio Nissan) grazie alla partnership con Microsoft prevede la produzione di 10 differenti modelli di auto a guida autonoma di livello 4 entro il 2020, e di livello 5 entro il 2025. Secondo il CEO del gruppo, Carlos Ghosn “Sappiamo che quello della guida autonoma è un argomento di alto interesse per i consumatori. La guida autonoma sulle superstrade a una corsia sarà il primo mattone, poi arriverà la guida in autostrada, e quindi la guida urbana. Tutti questi passaggi saranno completi prima del 2020. Nel 2020, insomma, avremo un’auto a guida autonoma in città, e probabilmente entro il 2025 l’auto a guida autonoma senza intervento umano”.

Hyundai, 2020/2030 – L’obiettivo della casa coreana in materia di auto a guida autonoma è quello di produrre veicoli dal prezzo competitivo, nella fascia di mercato raggiungibile dall’automobilista medio, grazie allo sviluppo di un sistema di guida proprietario che utilizzi meno potenza di calcolo della concorrenza. Per raggiungere questo traguardo, Hyundai ha investito 1 miliardo e 700 milioni di dollari e assunto 3mila persone nel proprio programma di auto a guida autonoma, e secondo uno degli ingegneri a capo del progetto la casa automobilistica dovrebbe essere in grado di produrre veicoli di livello 3 entro il 2020 e di livello 4 entro il 2030.

Daimler, 2020-2025 – La casa tedesca si è alleata con Uber nella sfida per l’auto a guida autonoma, annunciando di recente anche un’alleanza con Bosch (che a sua volta ha stretto un’alleanza con il produttore di CPU Nvidia per lo sviluppo di sistemi di guida automatici). L’obiettivo dichiarato è quello di produrre veicoli di livello 4 e 5 “entro l’inizio del prossimo decennio”, e secondo il capo del settore R&D della casa automobilistica, Ola Källenius, è probabile che la produzione in serie decolli tra il 2020 e il 2025.

BMW, 2021 – Lo scorso anno BMW ha annunciato una collaborazione con Intel e Mobileye per lo sviluppo delle auto a guida autonoma, con l’obiettivo di “produrre in serie entro il 2021 auto altamente e completamente automatizzate”. Secondo Elmar Frickenstein, Senior vice president per la guida autonoma della casa tedesca, entro quella data i veicoli saranno sicuramente di livello 3, ma è possibile che si arrivi entro il 2021 anche alla capacità di produrre auto di livello 4 o 5; che poi i due livelli superiori vengano implementati sulle auto non è però certo: dipenderà da problemi legislativi e infrastrutturali.

Ford, 2021 – Il CEO di Ford, Mark Field, ha spiegato a CNBC che l’azienda prevede di produrre un’auto a guida autonoma “di livello 4 nel 2021, senza pedali e senza sterzo, e i passeggeri non avranno bisogno di prendere il controllo del veicolo in un’area predefinita”. Ford, insomma, punta direttamente a un’auto di livello 4, anche perché secondo il CTO Raj Nair il livello 3 comporta un impegno tecnologico maggiore e non consente di prevedere ogni tipo di situazione in cui l’automobilista debba necessariamente riprendere il controllo dell’auto.

Volvo, 2021 – Come Daimler anche la casa svedese si è alleata con Uber per il progetto di auto a guida autonoma: Volvo è convinta che il nuovo mercato cambierà volto sia al mercato del car sharing sia al segmento di lusso del mercato dell’auto. L’obietto di Volvo, dichiarato dal CEO Hakan Samuelsson, è quello di produrre auto a guida autonoma di livello 3 entro il 2021: il pilota automatico, secondo Samuelsson, sarà un’optional sui veicoli premium e costerà inizialmente circa 10mila dollari.

fonte: Concetta Desando – EconomyUp

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