La “Dis-Logica” del navigatore satellitare

Posted by Dario Favaretto
Category:

Buongiorno caro lettore.

Per questo quarto incontro con la rubrica “L’angolo a 360°”, vorrei riflettere con te su come la tecnologia del navigatore satellitare abbia cambiato la nostra vita…in peggio!

Eccolo ancora qui: arriva nelle aziende e nelle scuole a parlare di ICT, ERP, WMS, TMS, app, ecc., e poi ci propina nel suo blog tutte le problematiche relative a quelle stesse tecnologie che fino a pochi minuti fa ci consigliava di applicare in azienda.

No, non è di questo che voglio parlare. I benefici di ottenere real time informazioni in merito ad una location di cui non conoscevamo nemmeno l’esistenza fino a quando un curioso cliente che li ci risiede ci ha chiamato, è di indubbio beneficio. Voglio invece soffermarmi sulla mia esperienza, e quella che noto “frequentando” le auto di amici e conoscenti.

L’abitudine ad accendere il nostro localizzatore GPS, ed al conseguente utilizzo di qualsivoglia sistema di navigazione, ha inibito buona parte dei nostri sensi. E’ anche un mio errore. Tranne che per raggiungere casa dei miei genitori, ovunque mi trovi, testo l’affidabilità di una strada più breve o meno onerosa che un sistema di routing può darmi.

Ma…facciamo un passo indietro ai primi anni di patente della mia generazione…erano i punti di riferimento architettonici, paesaggistici ed i luoghi di transito che ci aiutavano nel trovare la via, ed era il riunire punto dopo punto, quasi a ricamare, che ci faceva partire ed arrivare a destino correttamente. Dubito talvolta pure sul fatto che ora ci si metta minor tempo, ma di certo ciò che è minore è il “gusto”.

Cosa intendo per “gusto”? Parlo del piacere…

Ora lo ribalto in azienda, e su ciò che personalmente vedo nella mia quotidianità professionale.

Le risorse umane hanno sempre più bisogno di “navigatori”, persone quali responsabili, manager ed infine l’imprenditore che dicano continuamente cosa fare e dove andare. Non sempre è mancanza di competenze, spesso è comodità, esecuzione pura, frutto di nessun ragionamento. Ma sbagliare ci sta ed humanum est, ed a quel punto rivedo la mia esperienza e verifico cosa fare diversamente, per migliorarmi e non errare più…e non è nient’altro che la mia strada sbagliata, in cui faccio retromarcia e mi immetto nuovamente sulla principale, cioè l’ultima pietra miliare che mi ha dato certezze.

Da li seguirò, ed i miei punti di riferimento saranno rappresentati dalle attività e dai ragionamenti svolti per arrivare ad una soluzione, in buona autonomia, cioè la mia meta. E se, costeggiando un paesetto di campagna, insicuro sul da farsi, trovassi un vecchio ricurvo a cui chiedere informazioni? Beh, abbasserei il finestrino…la sua esperienza in quel contesto potrebbe aiutarmi, spunto per continuare il mio cammino. E come disse qualcuno, il piacere sta nel viaggio, e non nel destino. E a Voi cosa succede quando salite in auto, o meglio, quando vi sedete in ufficio?

Vi lascio con una prefazione di Nicolas Bouvier in “Parole di Viaggiatori”:

“Lungo la strada, la cosa migliore è perdersi. Quando ci si smarrisce, i progetti lasciano il posto alle sorprese, ed è allora, e allora soltanto, che il viaggio comincia”

Grazie ancora per l’attenzione ed il tempo dedicatomi.

Una buona giornata ed un buon lavoro.

Lascia un commento

VUOI ISCRIVERTI ALLA NOSTRA NEWSLETTER?
Registrati ora ed inizia a ricevere i nostri aggiornamenti mensili riguardanti Supply Chain, Logistica e Innovazione
Overlay Image
VUOI ISCRIVERTI ALLA NOSTRA NEWSLETTER?
Registrati ora ed inizia a ricevere i nostri aggiornamenti mensili riguardanti Supply Chain, Logistica e Innovazione
Overlay Image
× Posso aiutarti?