La piattaforma logistica ospiterà anche l’arte urbana

Posted by Dario Favaretto

La logistica sta cambiando e questa evoluzione coinvolge anche l’aspetto immobiliare, come spiega Sandro Innocenti, Coutry Manager di Prologis Italia: “I magazzini non sono più solo muri, ma anche contenitori di nuove tecnologie per migliorare il flusso delle merci. Ciò significa che nel prossimo futuro entreranno nelle piattaforme tecnici e impiegati che dovranno gestire impianti sempre più complessi. Aumenterà la competenza tecnica del personale e questo cambiamento è inarrestabile e già in atto. Negli Stati Uniti e in Gran Bretagna è già sorta la competizione per reclutare questo personale e noi dobbiamo realizzare magazzini che sappiano attrarre dipendenti”.
In tale contesto, Prologis sta attuando nel suo Park Lodi di Casalpusterlengo, dove opera Ceva Logistics, una ristrutturazione con interventi finora unici nella logistica. La più eclatante è la realizzazione sulle pareti esterne della piattaforma di una galleria di arte urbana a cielo aperto, che sarà realizzata da otto artisti italiani. Lavoreranno su 40mila metri quadrati di facciate e serbatoi d’acqua per creare opere inedite. I lavoratori della piattaforma potranno fruire tali opere in aree di riposo disposte come terrazze.
Gli artisti coinvolti sono Etnik, Font, Hitnes, Made, Macs, Sea Creative, Joys e Vesod, coordinati dall’art director Hemo. Hanno iniziato a lavorare il 10 maggio 2021 e termineranno le loro opere all’inizio di giugno. I temi che stanno affrontando sono “cambiamento, innovazione, futuro”, “cultura e talento”, “inclusione e diversità”, “integrità”, “passione”, “empatia”, “sostenibilità”, “impegno”, “lavoro di squadra”, “eccellenza” e “natura”. Questo intervento fa parte del programma internazionale Parklife di Prologis, che a Lodi prevede anche l’introduzione nell’area verde di piante ad alto fusto e aiuole con erbacee perenni.
Lo sviluppo del progetto al Prologis Park Lodi è stato affidato a Tuned, la business unit del Gruppo Lombardini22 specializzata nell’applicazione delle neuroscienze in architettura, che ha scelto un approccio ad “agopuntura”, ossia affrontare il complesso sistema logistico come se fosse un organismo. Prologis spiega che “Parklife rappresenta un cambio di paradigma nello sviluppo dei parchi logistici di Prologis. L’obiettivo è quello di pensare al parco logistico sempre più come un luogo di socializzazione, un piccolo centro urbano dove sarà possibile trovare una serie di servizi che vanno ad arricchire la giornata lavorativa: dal trasporto pubblico ai servizi, dalle attività possibili nel tempo libero ad occasioni di incontro. L’idea stessa di sostenibilità si allarga e diventa anche fruibilità e vivibilità degli spazi. Si pone quindi sempre maggiore attenzione sia alle aree interne come ad esempio sale relax, sale polifunzionali ecc. sia a quelle esterne con la realizzazione di spazi di ricreazione e di svago, campi da gioco, percorsi pedonali sicuri, sentieri della salute e piste ciclabili, zone ombreggiate, riprogettazione del verde, che permettono a quanti vivono il parco di fare attività fisica o di rilassarsi”.

Fonte: TrasportoEuropa

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