Le misure per le imprese e l’innovazione. Ecco i testi definitivi della legge di bilancio

Posted by Dario Favaretto
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Nella nottata di sabato 22 dicembre il Senato ha approvato il maxiemendamento che riscrive, di fatto, la legge di bilancio per il 2019. Il testo è poi passato alla Camera, dove è stato approvato senza modifiche, e successivamente firmato dal Presidente della Repubblica per poi essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 31 dicembre.

I testi
In questo articolo vi proponiamo, misura per misura, le agevolazioni per imprese e innovazione con i riferimenti numerici agli specifici commi a cui potrete trovare le varie disposizioni e, naturalmente, il testo definitivo da scaricare in PDF. Si tratta del testo pubblicato il 31/12/2018 sulla Gazzetta Ufficiale (legge 145/2018).

Se volete, potete scaricare anche questo testo in Word dove sono attivati i link ai riferimenti normativi. I numeri di pagina indicati in questo articolo fanno però riferimento al PDF della Gazzetta Ufficiale che vi abbiamo linkato sopra e che troverete per comodità linkato anche nel resto dell’articolo.

Flat Tax
Dal 2019 flat tax al 15% per le persone fisiche esercenti attività d’impresa, arti o professioni che hanno conseguito, nel corso del 2018, ricavi inferiori a 65.000 euro. Dal 2020 la misura prevede anche un secondo livello di tassazione al 20% per chi produce fatturati compresi tra 65.000 e 100.000 euro. Se ne parla al comma 9 dell’articolo 1 (pagina 2 del PDF) per la parte relativa al 2019 e ai commi 17-22 (pag. 4) per la parte relativa al 2020.

Mini-IRES
Comma 28 dell’articolo 1 (da pagina 5 del PDF). La Mini-IRES prevede lo “sconto” del 9% dell’IRES (e dell’IRPEF in alcuni casi), portando quindi la tassazione dal 24% al 15%, per la quota degli utili reinvestiti in nuove assunzioni o in acquisizioni di beni strumentali.

Il calcolo del beneficio effettivo è estremamente complesso. Mediamente la misura finisce per incidere all’incirca per l’1% del costo di acquisizione del bene e non compensa la perdita del superammortamento, che non è stato rinnovato.

Iperammortamento
Se ne parla ai commi 60-65 dell’articolo 1 (da pag. 11 del PDF). Il DDL di bilancio proroga i termini della disciplina della maggiorazione degli ammortamenti per gli investimenti 4.0 per un anno intero (ordini dal 1 gennaio 2019 al 31/12/2019 con consegna entro 31/12/2020), ma introduce un sistema con aliquote differenziate:

  • 270% per i progetti fino a 2,5 milioni;
  • 200% per quelli tra 2,5 e 10 milioni;
  • 150% per quelli tra 10 e 20 milioni.

C’è, inoltre, un tetto massimo per gli investimenti pari a 20 milioni, oltre i quali la maggiorazione non può essere fruita.

Con le nuove aliquote il vantaggio sugli investimenti fino a 2,5 milioni è pari al 40,8% (contro il precedente 36%). Oltre questa soglia si riduce progressivamente fino a diventare pari al 28,2% per un investimento da 10 milioni. Poi si riduce ulteriormente per arrivare al suo valore minimo alla soglia dei 20 milioni: per un investimento di 20 milioni lo sconto complessivo è del 20,1%. L’ammontare al di sotto del quale l’aliquota complessiva è più favorevole con le regole 2019 è 3,5 milioni di euro.

Confermato anche l’incentivo per i beni immateriali, sempre pari al 140% e sempre condizionato all’acquisto anche di almeno un bene materiale tra quelli elencati nell’allegato A. (Qui l’elenco degli allegati A e B, che per ora non sono stati modificati).

Canoni dei software fruiti su piattaforme cloud
Il comma 229 dell’articolo 1 (pag. 39 del PDF) introduce la maggiorazione al 140% della deducibilità dei canoni pagati per fruire di servizi e software fruiti su cloud.

La lista dei software ai quali si applica è la stessa prevista per i software di produzione acquistati come immobilizzazioni immateriali e vale anche in questo caso l’obbligo di acquisire prima un bene materiale 4.0 con iperammortamento per poter fruire anche di questa seconda maggiorazione. 

Nuova Sabatini
Comma 200 art.1 (pagina 33 del PDF). Per la Nuova Sabatini, la misura dedicata alle PMI che offre un contributo pari al 3,575% del capitale preso in prestito nel caso di investimenti in beni 4.0 (il 2,75% per i beni strumentali di altra natura), i fondi, che erano terminati il 4 dicembre 2018, sono rimpolpati con una dote complessiva di 480 milioni (48 milioni di euro per l’anno 2019, 96 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2020 al 2023 e 48 milioni per l’anno 2024).

Credito d’imposta per Ricerca e Sviluppo
Comma 70 art. 1 (da pag. 12 del PDF). L’incentivo, la cui scadenza era già prevista per il 2020, prevedeva un credito d’imposta pari al 50% delle spese per attività di ricerca e sviluppo svolte sia all’interno sia all’esterno dell’azienda, con un tetto massimo di 20 milioni di euro.

Il DDL di Bilancio prevede una duplice riduzione di questo beneficio:

  • Il tetto massimo scende da 20 a 10 milioni
  • L’aliquota passa dal 50% al 25% per diverse voci relative sia ai costi del personale impegnato nelle attività di R&S sia ai soggetti ai quali viene commissionato il progetto.

Il Bonus resta del 50% per le spese che riguardano il personale dipendente interno all’azienda, direttamente impiegato nelle attività di ricerca e sviluppo e i contratti stipulati con università, enti di ricerca, Startup innovative e Pmi innovative, quando non appartengono allo stesso Gruppo dell’impresa committente.

Formazione 4.0
Commi 78-81 (da pag. 15 del PDF). Viene rinnovato per il 2019 il credito d’imposta per le attività di formazione del personale sulle tecnologie 4.0 (qui l’elenco completo degli ambiti coperti).

Mentre nel 2018 l’incentivo permetteva alle imprese di recuperare il 40% del costo orario del personale impegnato – come alunno o come docente interno – nelle attività di formazione, la legge di bilancio 2019 introduce tre aliquote diversificate per classe dimensionale delle imprese:

  • 50% per le piccole imprese, sempre con un tetto massimo di 300.000 euro;
  • 40% per le medie imprese;
  • 30% per le grandi imprese con un tetto di 200.000 euro per azienda.

Voucher per l’Innovation Manager
Comma 228 (pagina 38 del PDF). Novità di quest’anno, la misura vale per il 2019 e il 2020 e prevede un incentivo, in forma di Voucher a fondo perduto, per le micro e piccole medie imprese che intendano avvalersi della consulenza di un esperto per “sostenere i processi di trasformazione tecnologica e digitale attraverso le tecnologie abilitanti previste dal Piano Nazionale Impresa 4.0 e di ammodernamento degli assetti gestionali e organizzativi dell’impresa, compreso l’accesso ai mercati finanziari e dei capitali”.

Il voucher è pari a:

  • 40.000 euro per le micro e piccole imprese nel limite del 50% della spesa;
  • 25.000 euro per le medie imprese nel limite del 30% della spesa;
  • 80.000 euro per le reti d’impresa nel limite del 50% delle spese sostenute.

I contributi sono subordinati alla sottoscrizione di un contratto di servizio di consulenza tra le imprese o le reti beneficiarie e le società di consulenza o i manager qualificati iscritti in un apposito elenco che sarà istituito con decreto del Ministro dello sviluppo economico, da adottare entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di Bilancio.

La cifra disponibile per l’incentivo è di 25 milioni di euro all’anno che, facendo una banale divisione, basterà per incentivare poche centinaia di imprese, a meno che il decreto attuativo non preveda la riduzione proporzionale dell’incentivo per accontentare tutti i richiedenti.

Blockchain, IoT e Intelligenza artificiale
Al comma 226 (pag. 37 del PDF) la legge di bilancio prevede l’istituzione di un Fondo per interventi volti a favorire lo sviluppo delle tecnologie e delle applicazioni di intelligenza artificiale, blockchain e internet of things, con una dotazione di 15 milioni di euro per ciascuno degli anni 2019, 2020 e 2021.

Il Fondo è destinato a finanziare:

  • progetti di ricerca e innovazione da realizzare in Italia ad opera di soggetti pubblici e privati, anche esteri, nelle aree strategiche per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale, della blockchain e dell’internet of things, funzionali alla competitività del Paese;
  • iniziative competitive per il raggiungimento di specifici obiettivi tecnologici e applicativi;
  • il supporto operativo e amministrativo alla realizzazione di quanto previsto alle lettere a) e b), al fine di valorizzarne i risultati e favorire il loro trasferimento verso il sistema economico produttivo, con particolare attenzione alle piccole e medie imprese.

Fondo per la microelettronica
Comma 203 dell’articolo 1, a pagina 34 del PDF. Viene istituito un fondo “finalizzato all’erogazione dei contributi alle imprese che partecipano alla realizzazione dell’Importante Progetto di Interesse Comune Europeo (IPCEI) sulla microelettronica, con una dotazione di 50 milioni di euro per ciascuno degli anni 2019 e 2020, 60 milioni per il 2021 e di 100 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2022 al 2024″.

Le risorse complessive sono pari a 460 milioni di euro. Abbiamo descritto il progetto in questo articolo.

Web Tax
Se ne parla ai commi 35-50 dell’articolo 1 (da pagina 8 del PDF). La misura colpisce “i soggetti esercenti attività di impresa che, singolarmente o a livello di gruppo, nel corso di un anno solare realizzano congiuntamente un ammontare complessivo di ricavi ovunque realizzati non inferiore a 750 milioni di euro e un ammontare di ricavi derivanti da servizi digitali realizzati nel territorio dello stato non inferiore a 5,5 milioni di euro”.

L’imposta dovuta si ottiene “applicando l’aliquota del 3% all’ammontare dei ricavi tassabili realizzati dal soggetto passivo in ciascun trimestre e si applica ai ricavi derivanti dalla fornitura dei seguenti servizi:

  • veicolazione su un’interfaccia digitale di pubblicità mirata gli utenti della medesima interfaccia;
  • messa a disposizione di un’interfaccia digitale multilaterale che consente agli utenti di essere in contatto e di interagire tra loro anche al fine di facilitare la fornitura diretta di beni o servizi;
  • trasmissione di dati raccolti da utenti e generati da l’utilizzo di un’interfaccia digitale”.

I ricavi tassabili sono assunti al lordo dei costi e al netto dell’imposta del valore aggiunto e di altre imposte dirette.

Altre misure
Nel disegno di legge di bilancio ci sono diverse altre misure per le imprese, tra le quali segnaliamo:

  • L’aumento della deducibilità dell’IMU sui capannoni dal 20% al 40% (Comma 12 pagina 3 del PDF);
  • Taglio dei contributi INAIL (Commi 1121 e seguenti, da pagina 191 del PDF);
  • Esonero dai contributi per l’assunzione di neolaureati e dottori di ricerca (Commi 706-717 pagg. 125 e ss. del PDF);
  • Misure per favorire il Venture Capital (commi 206 e seguenti, pagg. 34 e ss. del PDF).

fonte: Innovation Post

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