I negozi dove non si può comprare nulla. Ecco la nuova frontiera dell’e-commerce

Posted by Dario Favaretto

Un negozio come tutti gli altri: commessi, camerini, vestiti e scarpe da provare. Manca solo una cosa: la cassa.

Si chiama guideshop ed è un nuovo modello di business che si sta sviluppando nel passaggio dalla vendita online all’offline di alcune aziende native digitali. La logica di questi luoghi fisici è permettere al cliente di valutare e indossare campioni per trovare il modello e la misura perfetti, mettendo a disposizione tutta la collezione. Una volta tornato a casa sarà il cliente stesso a ordinare il prodotto dal negozio online.

“Questi store permettono un drastico abbattimento della spesa più consistente per i rivenditori e-commerce, quella legata ai resi – spiega Fabrizio Valente, esperto e consulente del settore retail, founder e ad della società di consulenza Kiki Lab- Ebeltoft Italy I consumatori in questo modo sono in grado di valutare il prodotto prima di acquistarlo, mentre i dettaglianti hanno l’opportunità di accelerare le vendite. Inoltre, facendo a meno del magazzino, si possono gestire negozi più piccoli, risparmiando sui costi di affitto.”

Nonostante l’iniziale titubanza, il modello guideshop si è rivelato un grande successo per alcuni rivenditori oltreoceano, tra cui il marchio di abbigliamento maschile Bonobos, nato nel 2007 sul web. Dopo l’apertura di punti di vendita fisici, l’anno scorso ha lanciato più di 20 guideshop in tutta l’America. Il suo fondatore Andy Dunn, paladino di internet e dell’e-commerce, ha rivelato che gli investimenti fatti nel mattone stanno dando i frutti sperati: “La transazione media sul nostro e-store è più che raddoppiata e i nostri clienti tornano a comprare dopo 58 giorni, rispetto agli 85 giorni di quando eravamo solo online” – ha detto.

Dunn è stato uno dei primi a sperimentare questo modello di business innovativo. Molti altri marchi hanno intravisto un potenziale e hanno cercato di replicare l’idea. Vediamo alcuni casi.

Bonobos
Fondato 10 anni fa a New York, ha iniziato vendendo semplici pantaloni chino su internet. Negli ultimi anni ha ampliato la sua offerta con camicie, abiti e altri vestiti maschili e ha aperto decine di negozi fisici nella grande distribuzione. Al suo guideshop si accede solo su prenotazione.

Warby Parker
Nato come e-commerce di occhiali di design, ma non di marca, si è affacciato sul mercato offrendo la consegna gratis a domicilio di un cofanetto di 5 montature da provare. Dopo 18 mesi ha aperto negozi fisici, che offrono lo stesso servizio. L’acquisto avviene comunque sempre online. Lo store che ha aperto a Soho a New York fattura al metro quadro più del vicino Apple store.

Sneakerboy
Aperto nel 2013 a Sidney, è un negozio specializzato in sneakers di edizione limitata. La sua particolarità è che possiede soltanto un paio di scarpe per modello. Il cliente si siede su una poltroncina e prova i vari modelli, aiutato da un commesso e supportato da un tablet.

Sonos
L’e-retailer americano di prodotti audio wireless ha recentemente creato una boutique di ascolto, dove i clienti possono testare alcuni dei diffusori più venduti. Sonos elimina la difficoltà di trasportare oggetti di grande dimensione per una prova fuori dal negozio, ricreando ad hoc l’ambiente in cui si vuole inserire il prodotto.

Rent The Runway
E’ una start-up americana che consente di noleggiare gli abiti e gli accessori dei propri sogni, pagando semplicemente un abbonamento mensile di 89 dollari. Con questa quota si possono “affittare” 4 capi tra vestiti, borse e scarpe, tutti di marca e di alta qualità, che potranno essere usati per 30 giorni. Vengono recapitati direttamente a casa e, al termine del mese, devono essere rispediti senza costi aggiuntivi. Da un pò di tempo Rent The Runway ha aperto anche punti fisici, per provare i prodotti e per restituirli.

Spartoo
Leader francese dell’e-commerce, è considerato l’alternativa più valida a Zalando nella vendita di scarpe, abbigliamento e accessori. Il solo reparto calzature presenta più di duemila marchi distribuiti, per un totale di 70mila scarpe online. L’obiettivo del suo giovane fondatore, Boris Saragaglia, è aprire 50 guideshop in Francia entro la fine del 2017.

Lanieri
Anche in Italia, seppur con ritardo, sta prendendo piede questo modello di business. La start-up di Biella Lanieri, fondata nel 2012 da Simone Maggi e Riccardo Schiavotto, specializzata nell’e-commerce degli abiti su misura, ha inaugurato da poco 4 atelier in Italia e 3 all’estero (Parigi, Bruxelles e Zurigo) con un duplice format: sia con vetrina su strada sia all’interno di stabili d’epoca. “Le aperture dei punti fisici hanno aiutato il brand a far vivere di persona la nostra esperienza e convincere anche i più scettici – hanno spiegato i fondatori – Nell’atelier è infatti possibile farsi prendere le misure, toccare con mano la qualità dei tessuti e farsi guidare attraverso oltre 10 milioni di combinazioni”. L’incontro con il sarto, come nel caso di Bonobos, è solo su prenotazione.

fonte: Business Insider Italia.

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