Piquadro innova la showroom con una startup: i Google Glass per vedere con gli occhi del commesso

Posted by Dario Favaretto

Piquadro inforca gli occhiali digitali di Google per consentire ai propri clienti di visitare i negozi mantenendo il distanziamento sociale. E lo fa insieme a una startup.

 

Il coronavirus e la crisi del fashion

Il mondo del fashion è certamente tra quelli che risentirà maggiormente della crisi economica causata dalla pandemia da coronavirus. Il 2020 è stato e sarà un grande anno per l’ecommerce, con gli acquisti online di prodotto dei consumatori italiani che varranno 22,7 miliardi di euro (una crescita annua del +26%), ma ha colpito duramente i punti vendita fisici. Secondo McKinsey le collezioni primavera/estate 2020 registreranno un crollo dei ricavi fino al 70%.

 

Piquadro aperta alle startup

Resisteranno, con ogni probabilità, i soggetti che hanno fatto dell’innovazione digitale il loro mantra da prima che il Covid-19 imprimesse una fortissima accelerazione a questi processi. In questo senso si è impegnato Piquadro, marchio che peraltro è sempre stato particolarmente attento a cogliere spunti, idee e soluzioni innovative. Nel 2017, per esempio, l’azienda attiva nel settore della valigeria e dell’accessorio moda Made in Italy lanciò un concorso, My Startup Funding Program, proprio per promuovere l’innovazione e l’intraprendenza delle migliori idee di business nell’area tecnologica della sua industria di riferimento. Si trattava di una call4ideas che metteva in palio un premio da 100mila euro, insieme a un percorso di accelerazione in Silicon Valley.

Oggi è un’altra era. La pandemia ha sconvolto interi settori e il fashion non è rimasto certo immune dagli sconvolgimenti, anzi. Per la prima volta si è tenuta una Milano Digital Fashion Week (14-17 luglio 2020), una settimana della moda tutta in digitale. Ed è in quel contesto che Piquadro si è lanciato nella sperimentazione degli occhiali innovativi per un nuovo concetto di showroom.

I Google Glass sono stati per la prima volta impiegati durante questa Digital fashion week per svelare in tempo reale le collezioni primavera-estate 2021 dei brand Piquadro (ma anche The Bridge e Lancel) attraverso un’innovativa tecnologia di videochiamata ideata in collaborazione con la startup milanese Bandyer.

 

Che cosa fa Bandyer

Bandyer è una piattaforma che permette la videocomunicazione direttamente da browser senza dover installare alcun software, offrendo la possibilità di effettuare videochiamate in modo semplice e veloce, comunicando con tutti i processi e sistemi esterni. È un sistema aperto e libero per il cliente, non ha barriere di utilizzo e compatibilità, e punta a rendere la comunicazione facile e puntuale. Offre tutte le tipologie di videochiamata: one-to-one, many-to-many e webinar.

 

La collaborazione Piquadro-Bandyer

Con i ragazzi di Bandyer abbiamo sviluppato un progetto che chiamiamo real showroom in cui i Google Glass fanno da tramite per cercare di replicare una soluzione di comunicazione il più possibile empatica, per quanto possibile quando si parla di acquisto digitale” ha spiegato alla testata MFF il presidente e amministratore delegato del gruppo, Marco Palmieri. “Questo sistema di videocomunicazione è estremamente semplice e user friendly, il cliente può partecipare alle call con qualsiasi dispositivo senza scaricare alcun software o app. Gli basterà aprire un link per mettersi in collegamento con gli occhiali del personale di vendita dei negozi o dei responsabili del nostro showroom e condividere il loro punto di osservazione, che è anche molto più stabile di quanto potrebbe essere una ripresa fatta con uno smartphone”.

Buyer, partner commerciali e clienti che utilizzeranno il servizio, potranno così instaurare una relazione interattiva ed empatica con gli assistenti alla vendita, visionando l’allestimento di showroom o negozi con tour virtuali e focalizzandosi sulle caratteristiche e sui dettagli dei singoli prodotti. Sarà inoltre possibile fare screenshot, registrare le sessioni e acquistare ritirando in negozio su appuntamento o ricevendo l’ordine direttamente a casa. La tecnologia è già in uso in sei showroom tra Milano e Parigi e in alcuni flagship.

I primi riscontri sono ottimi – assicura Palmieri sia da parte dei clienti che ancora non se la sentono di visitare fisicamente le boutique sia dai buyer internazionali, che per ovvie ragioni sono impossibilitati a viaggiare. Da settembre estenderemo questa funzionalità anche al nostro sito web”.

fonte: EconomyUp

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