Quanto lo sport assomiglia al business? Soccer experience docet…

Posted by Dario Favaretto
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Buongiorno caro lettore.

Per la seconda tappa della rubrica “L’angolo a 360°”, oggi vorrei soffermarmi sulle similitudini tra le dinamiche sportive e quelle aziendali, per quanto concerne il mio vissuto diretto. Mai momento fu più corretto…

Chi mi conosce anche al di fuori del mio “ruolo logistico”, sa che fin da giovane il calcio si è impossessato della mia mente e del mio corpo, portandomi a diventare da alcuni anni preparatore tecnico ed atletico, nonchè mental coach, per portieri di calcio a 5 e 11. Svariati corsi, aggiornamenti, e non solo di carattere tecnico-tattico, ma soprattutto psicologico. Nel 2015 mi sono spinto oltre, adottando la metodologia d’allenamento psicofisico alle dinamiche di management e coaching aziendale presso i miei clienti, “brevettando” Soccer Experience, percorso di Sport & Business Coaching da me ideato.

La tattica, l’orientamento al risultato, le competizioni internazionali, il ruolo del Mister, lo spogliatoio…tutto questo è azienda! Qualcuno dirà “…ma Dario, ci sono già altri che lo fanno!” ed io potrei rispondere “…ma io lo faccio alla mia maniera!”

Quando entro in azienda mi viene concessa una squadra, un team con cui lavorare per le mie attività formative e consulenziali. Non faccio niente da solo, ho bisogno di loro. Quindi, gradualmente, cambio gli allenamenti ove intraveda lacune, che non sono altro che il metodo di lavoro attuale e futuro. Infondo la mentalità vincente, che non è garanzia di vittoria immediata e perpetua, ma se non lo è lei, per certo una mentalità perdente e passiva non potrà mai esserlo.

Sono certo ad ogni modo che i risultati in campo siano nel 99% dei casi una conseguenza del gran lavoro di una squadra (azienda), che al suo fianco ha una buona dirigenza (management), uno staff tecnico preparato e corretto (responsabili e team leader), ed una tifoseria che motiva al lavoro (i clienti).

Ma veniamo a noi…

Alcuni giorni fa, in un processo di sw selection per un dipartimentale di magazzino che si protrae da mesi, ho dovuto escludere mio malgrado, ma in accordo con il cliente, un grande player del settore. La risposta, nella mancata accettazione del mio/ns. verdetto, è stata una profonda critica al fatto di non aver scelto loro, e che sicuramente, senza la mediazione della mia consulting, avrebbero venduto al cliente il prodotto. Ecco, la similitudine parte da qui:

23 giocatori in rosa

18 convocati

11 titolari

Un Mister fa delle scelte, con la coscienza di voler vincere, per lui, la società, ed i tifosi. Facendo queste scelte, 11 giocatori partono dal primo minuto, e 12 ne restano fuori, alcuni addirittura in tribuna. Se si vincesse la partita, nessuno potrà dir niente al Mister e ai suoi giocatori, ed anche nel caso si perdesse, pur prendendosi le proprie responsabilità, parliamo del certo contro l’incerto. Lui avrebbe segnato? O avrebbe causato il calcio di rigore? Mah…

In ogni caso il Mister dev’essere all’altezza della situazione, sopportare critiche, e rispondere con autorevolezza ai risultati. Ricordo inoltre che un campionato è composto da molte gare, suddivise in un girone d’andata ed un girone di ritorno…le mete importanti hanno bisogno di un tempo debito.

Grazie ancora per l’attenzione ed il tempo dedicatomi.

Una buona giornata ed un buon lavoro.

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