Spedizioni in ritardo: logistica in crisi tra COVID-19 e boom dell’eCommerce

Posted by Dario Favaretto

L’eCommerce dovrebbe essere una delle soluzioni alla situazione di blocco che stanno vivendo l’Italia e gli altri paesi coinvolti dalla pandemia di COVID-19. Secondo le stime di Nielsen, dall’ultima settimana di febbraio alla prima di marzo 2020, gli acquisti online di beni di largo consumo hanno registrato un aumento di 83,5 punti percentuali anno su anno e del 30% da una settimana all’altra. Molti retailer online paragonano la situazione attuale a momenti di forte domanda comparabili solo al Natale o al Black Friday, per dare un’idea del boom che sta avendo l’online. Poi ci sono settori specifici come quello dell‘offerta online dei supermercati, che da servizio per una nicchia di early adopter è letteralmente esploso, come abbiamo visto, cogliendo impreparati giganti della grande distribuzione

 

Anche la logistica si ammala

Questo anche perché tra le varie attività che stanno subendo in modo pesante i contraccolpi di questa emergenza c’è anche chiaramente la logistica, industria alla base di qualsiasi servizio di eCommerce, che in questi giorni è stretta in una doppia morsa: da una parte il boom di richieste di spedizione generate appunto dagli acquisti via Internet, dall’altra l’effetto diretto del virus sulla propria operatività, che ha portato anche alla chiusura di alcune filiali operative di importanti spedizionieri. Anche magazzinieri e trasportatori del resto si ammalano, e anche un solo caso di contagio porta per effetto delle disposizioni di emergenza nazionale alla chiusura per 14 giorni delle sedi interessate.

La situazione è chiaramente in continuo aggiornamento, ma praticamente tutti i principali operatori di logistica, quanto meno quelli più utilizzati dai più popolari siti di ecommerce, hanno annunciato limitazioni dei loro servizi: si va dal blocco delle consegne e dei ritiri in alcuni comuni o province, a semplici ritardi, fino al blocco del trasporto di colli sopra un certo peso.

Le aree più colpite sono chiaramente quelle dove l’epidemia in questo momento è più grave, come nella bergamasca, nel bresciano e i comuni del sud messi in quarantena da disposizioni regionali. Quasi tutti i corrieri hanno imposto decise limitazioni alle attività in queste zone. Ma le aree in questo momento mal servite sono tante e variano da vettore a vettore a causa di problemi specifici.

 

Il boom di spedizioni è reale

La piattaforma Qapla’, che mette a disposizione dei siti di eCommerce servizi di tracking delle spedizioni, sta mantenendo organizzata e aggiornata in tempo reale sul proprio blog istituzionale la lista completa di tutte le limitazioni di servizio dei principali spedizionieri a cui si appoggiano, elenco che comprende praticamente tutti i nomi più noti: Bartolini, DHL, GLS, Nexive, SDA TNT/Fedex, UPS.

Qapla’, grazie al suo osservatorio privilegiato, conferma il boom delle spedizioni che c’è stato a partire dall’entrata in vigore delle restrizioni ai movimenti imposte dal Governo, +27% a livello di volume delle spedizioni a partire dal 27 febbraio.

Diversi corrieri, come SDA e TNT, però, non ritirano più colli voluminosi o su pallet, in modo da evitare equipaggi composti da più persone. Ci sono limiti sulle spedizioni internazionali, ritardi alle frontiere, nuove regole per ritiri e consegne in modo tale da limitare i contatti con le persone. Diverse province sono off-limits per alcuni trasportatori e solo DHL sembrerebbe, al momento, non aver introdotto significative restrizioni alle spedizioni.

 

In media la percentuale delle consegne è il 70% ma peggiorerà

Se i maggiori vettori rimangono comunque operativi, i ritardi nelle spedizioni cominciano a farsi sentire: considerando le spedizioni partite tra il 6 e il 16 marzo, Qapla’ ha registrato un valore medio della percentuale di consegne portate a termine pari al 70%. La percentuale scende però al 50 – 55% restringendo il campo a quei vettori che hanno delle filiali al momento chiuse a causa dell’epidemia. È previsto però un peggioramento di questi dati, in quanto la maggior parte delle restrizioni sono state annunciate dai corrieri sono negli ultimi due giorni.

Interessante, nell’analisi offerta da Qapla’, i trend degli acquisti online: nelle ultime due settimane crollano gioielli e mantengono un leggero trend positivo articoli di moda, ma c’è un’esplosione di ordini di prodotti farmaceutici e per la cura della persone (+51%), vino e birra (+58%), articoli per animali (+36%).

fonte: DDay.it

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